venerdì 11 gennaio 2013

Juscelino Kubitschek Bridge

Il Ponte Juscelino Kubitschek è un ponte in acciaio e cemento che attraversa il lago Paranoá a Brasília. Esso collega la parte meridionale del lago e San Sebastiano Paranoá il Piano Pilota, attraverso l'Asse Monumentale.

Juscelino Kubitschek Bridge

  
Inaugurato il 15 dicembre 2002, la struttura del ponte ha una lunghezza totale di 1.200 metri (3.900 piedi), una larghezza di 24 metri (79 ft) e due carreggiate con tre corsie per senso di marcia, due passerelle ai lati per i ciclisti pedoni e 1,5 metri (4,9 ft) di larghezza, e tre campate di 240 metri (790 ft).Prende il nome di Juscelino Kubitschek de Oliveira, ex presidente del Brasile, che alla fine del 1950 decise di conferire a Brasilia il ruolo di nuova capitale del paese. E 'stato progettato dall'architetto Alexandre Chan e l'ingegnere strutturale fu Mário Vila Verde.

La struttura è formata da una campata principale con quattro pilastri di sostegno che sorreggono il peso del ponte. L'intera struttura ha una lunghezza totale di 1.200 metri (3.900 piedi), ed è stato completato ad un costo di US $ 56,8 milioni (R $ 160 milioni - Reais brasiliani, corrente 2003).

Il ponte è munito di una passerella pedonale ed è accessibile per ciclisti e pattinatori.Nonostante la complessità di progettazione strutturale e il maggior costo della soluzione prescelta, queste caratteristiche conferiscono al ponte grande bellezza e grandiosità architettonica, che lo hanno reso presto un simbolo per la capitale brasiliana.

Juscelino Kubitschek Bridge
 
A questo ponte è stato anche assegnato il "Premio Abcem 2003" (Premio ABCEM) -. Come migliore opera in acciaio dell'anno, ponti e cavalcavia autostrada categoria, concesso dalla costruzione Associazione Brasiliana in metallo (Associação Brasileira da Construção Metalica, ABCEM).

domenica 6 gennaio 2013

Djurdjevica Tara Bridge

Parliamo oggi di un ponte storico e famoso nel mondo situato nel nord del Montenegro.

Il Djurdjevica Tara Bridge è un ponte ad arco in cemento sul fiume Tara, situato al crocevia tra Mojkovac, Žabljak e Pljevlja, tra i paesi di Budečevica e Trešnjica.
Progettato da Mijat Trojanovic venne costruito nel period tra il 1937 e il 1940, a suo tempo nel Regno di Jugoslavia, con a capo del progetto un professionista italiano, l'ingegner Isacco Russo.


Djurdjevica Tara Bridge

La carreggiata è situata ad un'altezza di 172 metri sopra il corso d'acqua e questa altezza l'ha reso al momento dellasua costruzione, il ponte ad arco in cemento più grande in Europa.
Le altre caratteristiche fondamentali sono la lunghezza totale di 365 metri, suddivisa in 5 arcate con campata più grande di 116 metri. 

Il ponte ha subito un crollo dovuto ad un'esplosione durante la Seconda Guerra Mondiale: infatti la zona passò sotto l'occupazione italo-tedesca nel 1941, quando ci fu l'invasione dell'intera Jugoslavia.
Il terreno montagnoso circostante il fiume Tara lo rendeva uno scenario perfetto per una guerriglia e, in seguito ad un attacco partigiano, venne distrutta la campata centrale principale.
Un gruppo di incursori , con l'ausilio di Lazar Jaukovic (uno dei tecnici del ponte), causò la distruzione dell'unico passaggio possibile sul fiume arrestando così l'avanzata italiana nella zona.
La storia venne rappresentata nel 1969 nel film jugoslavo "Most" che raccontò anche il triste destino che toccò al tecnico, giustiziato una volta catturato dall'esercito italiano.

Nel 1946 il ponte venne ricostruito e oggi è divenuto famoso per le attività di Bungee Jumping associate a questa struttura.

Panoramica Del Djurdjevica Tara Bridge

venerdì 4 gennaio 2013

Modular Mobile Green River Homes

La forsennata corsa alla costruzione sempre di nuovi edifici e strutture ha portato ad una situazione in cui più ci si avvicina al centro di una città e tanto più difficile diviene trovare spazio inutilizzato disponibile per nuove costruzioni; tranne forse a scapito dei preziosi e indispensabili parchi pubblici e altri luoghi civili.

A questo problema è conseguita una ricerca dei più svariati luoghi dove poter costruire nuovi edifici e, a pagarne le conseguenze, sono stati i ponti, a cui ora è richiesto un maggiore sforzo di stabilità dovendo non più solamente sopportare i carichi ordinari ma anche quelli dovuti alle strutture sovrastanti e, in alcuni casi, sottostanti.

Cresce così nel mondo l'interesse per queste soluzioni e oggi voglio proporvi il caso di un progetto futuristico:

Modular Mobile Green River Homes
Questo sistema a contenitore modulare, è stato progettato per accogliere delle case mobili, che verrebbero progettate e sistemate come in uno scaffale, e poi rimosse quando fosse necessario.
Il disegno quindi avanza l'idea di un mondo sempre più mobile, dove niente è definitivo e tutto può essere cambiato adattandosi a milioni di nuove soluzioni, e soprattutto sempre più affollato, dove l'aumento della duratadella vita media sta incrementando la richiesta di abitazioni.

La presenza dell'acuqa sottostante non rappresenta una problematica ma anzi garantisce nuovi ingressi in quanto le strutture, a più piani, sarebbero fornite di elevatori che permetterebbero l'accesso tramite imbarcazioni, sia commerciali che private.
La struttura di base sarebbe costruita in acciaio, materiale più leggero e maneggevole che permetterebbe un più rapido e repentino cambiamento della configurazione della strutture sovrastanti, pensate indipendenti le une dalle altre.

Il concetto di ponte "abitato" è possibile trovarlo anche in costruzioni di antica data e l'esempio più lampante per noi italiani è il Ponte Vecchio di Firenze, gioiello del capoluogo toscano.

Panoramica Del Ponte Vecchio